Dire fare mangiare. Un capolavoro del gusto raccontato con mille sfaccettature.
Scritto da Chiara Chiaramonte
Premetto che questo non è un libro che parla di cucina vegetariana, e neanche di motivi per non mangiare carne.
È un libro che parla di cibo, dell'arte di cucinare, dell'atto sociale di condividere i pasti (in casa o in strada).
250 pagine di ironia che catapulta nel mondo reale il mondo della ristorazione con i suoi ritmi, i suoi costi, le sue sciccherie e la sua semplicità.
Edito da Add editore, consiglio vivamente di acquistarlo (anche in e-book), leggerlo, regalarlo a tutti quelli che sono in grado di apprezzare un tocco di classe nel panorama dei libri che parlano di cucina e del mangiare.
Scoperto per puro caso, visto in libreria, sentivo la copertina chiamarmi.
Lo porto a casa con me e scopro che le sensazioni percepite in libreria erano corrette: divertente, gustoso, fotografico (pur senza neanche una fotografia!). Non mi era mai capitato di vivere tutto questo coinvolgimento con un libro che raccontava storie di cibo e di cucina (e che non fosse un romanzo).
Luca Iaccarino, ligure arguto, ironico, tenero e temerario, descrive con dovizia di particolari 4 avventure vissute in prima persona (in fedele compagnia di Mister Nasello e di Colei Che Deve Avere Una Gran Pazienza, per dirla in pieno stile Iaccarino) diverse tra loro ma che hanno come filo conduttore il cibo ed il rapporto dell'homo sapiens con l'arte di nutrirsi.
Dal pasto più lussuoso del mondo, consumato con le carte di credito tremanti in tasca, alla breve e faticosa gavetta in una cucina vera, dalla maratona di streetfood che è più una sfida contro ogni minima norma igienica a Palermo, alla cena con amici organizzata in casa propria completa di servizio al tavolo.
L'ironia ed uno sguardo da antropologo culinario sul mondo ci raccontano, in uno stile narrativo coinvolgente e gustoso, colorato e con il sistema olfattivo in fibrillazione, l'uomo ed il suo legame con il cibo.
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